Nel 2016, anno del Bicentenario della Indipendenza della Repubblica Argentina, cominciai la composizione de "La Lira Argentina" un'opera per voce recitante, soprano, coro e grande orchestra sinfonica.
Il destino ha voluto che quest'opera debuttasse a Buenos Aires la scorsa settimana, durante una delle crisi più gravi che il paese abbia mai affrontato, in un momento di grandi divisioni politiche.
Da qui mille domande hanno attraversato la mia mente: sarà il momento adatto per quest'opera? Come sarà ricevuta? I testi dei padri della patria da me musicati, con i loro toni tanto retorici e tanto fiduciosi verso un futuro migliore di ideali e di libertà, quanto strideranno con la situazione attuale?
Dopo tante riflessioni - convinto che alla Musica e all'Arte in generale non sia affidato solo il compito di raccontare o commemorare la storia e la cronaca, ma anche e soprattutto di farne parte in maniera attiva, interagendo e catalizzando i sentimenti e le passioni dei tempi in cui essa si sviluppa - mi sono detto che, in realtà, non esisteva un momento migliore per debuttare un'opera del genere. Ben lontana quindi dall'entusiasmo di due anni fa, dalle celebrazioni in tutto il paese della ricorrenza dei primi 200 anni di storia argentina, quest'opera ha svolto ancor meglio il suo compito. Così come, all'interno di questa composizione, le due note del tema della "chiamata alle armi" sveglia le coscienze e l'entusiasmo degli indipendentisti, anche nella realtà, questa musica ha avuto una funzione catartica non solo sul pubblico ma anche su chi la eseguita.
Se uno dei compiti dell'arte è migliorare la vita delle persone (non sempre "accarezzandole" ma anche, talvolta, "schiaffeggiandole") è preciso dovere dell'artista offrire momenti in cui ci si possa scuotere dalla vita quotidiana, soprattutto in questi tempi in cui la società punta all'omologazione. L'Arte non è debole, non ha bisogno di protezione. L'Arte, in tutte le sue forme e in tutti i tempi della storia dell'uomo è stata, è e sarà il più importante veicolo di diffusione del Pensiero verso le coscienze.
I poemi da me inseriti in quest'opera ad esempio, non sono stati composti per commemorare un avvenimento passato ma erano "lettera viva": i fautori della rivoluzione argentina, anche attraverso questi testi pubblicati nei giornali dell'epoca e successivamente (in parte) da me messi in musica, hanno fomentato e incoraggiato la rivoluzione, creando le basi sociali e politiche che hanno poi forgiato il paese. Al pari di fucili e cannoni, l'Arte è stata un'arma vincente all'epoca della rivoluzione così come in tutte le epoche.
Ed eccoci qui duecento anni dopo, dopo aver eliminato fucili e cannoni, ad utilizzare l'unica vera arma che sfida il passare dei secoli non più per forgiare un paese, ma per commemorarlo e per far riscoprire al giorno d'oggi quei valori che lo hanno fatto nascere, per farli rivivere e non più per vederli lettera morta calpestata da un presente difficile.
La commozione di tutti - musicisti, coristi e pubblico - in questi concerti mi hanno dato una prova di quanto sia possibile fare e sia nostro dovere fare, ognuno nel suo campo e nelle sue possibilità, per migliorare la fetta di mondo che ci circonda. Con "La Lira Argentina" la scorsa settimana abbiamo offerto una possibilità in tal senso e questa è per me la più grande soddisfazione.
Descrizione de "La Lira Argentina".
Con l'intento di celebrare il Bicentenario dell'Indipendenza argentina l'opera è stata concepita dall'autore come un'epopea lirica, riassumendo in questa denominazione il carattere formale e spirituale del brano.
L'argomento riunisce tutte le caratteristiche della mitologia antica, dove i suoi personaggi eroici lasciano spazio a quei patrioti che, attraverso le loro imprese riuscirono a forgiare il paese.
I testi letterari utilizzati nell'opera sono tratti da un volume pubblicato per la prima volta nel Rio de la Plata nel 1824 chiamato appunto "La Lira Argentina", una collezione di poemi che, al tempo della rivoluzione, venivano pubblicati sui giornali per svegliare e fomentare le coscienze. Tra gli autori troviamo alcuni tra i più grandi patrioti quali Fray Cayetano Rodríguez, Antonio José Valdez e tanti altri.
L'opera è divisa in tre movimenti: la "Revolución de Mayo", la "Guerra de la Independencia" y la "Declaración de la Independencia".
La partitura si sviluppa intorno a temi musicali (alcuni anche molto brevi e stringati) che, alla maniera di leit motiv, esprimono sentimenti, fatti storici e, in sinergia con altri temi rappresentativi dell'esercito spagnolo o delle invasioni inglesi, descrivono quasi in una "pittura musicale" i fatti che portarono alla firma della dichiarazione di indipendenza.
In questo modo fanno la loro apparizione nel primo movimento il tema della "Chiamata alle armi" (inizialmente composto da solo due note, suona come un campanello e si sviluppa poi nel tema del Sacrificio), della "Libertà", della "Marcha de las Guardias Walonas" (Esercito spagnolo), di una marcia tradizionale scozzese.
Nel secondo movimento si sviluppano il tema del "Sacrificio", della "Sconfitta del Alto Perù" e della "Guerra di indipendenza", passando dal doloroso clima degli inizi della guerra fino alle vittorie della campagna del generale San Martín.
Durante questi primi due movimenti la voce solista, allegoria dell'Argentina, recita i testi. La Nazione infatti parla ma ancora non ha potuto trovare la "sua" voce. La sua parola sarà accompagnata dai cori misti rappresentanti il popolo, i soldati, etc.
Nel terzo movimento riappaiono alcuni temi già esposti e la voce solista inizia a cantare, rappresenta così la conquista della voce della Nazione una volta dichiarata l'indipendenza.
In questo modo, l'opera raggiunge una profonda simbologia riunendo nei testi la voce della Storia e nella musica l'espressione della Contemporaneità.
"La Lira Argentina" sarà presto disponibile su youtube.
The Power of Prose
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